Sant’Andrea

La marina di Torre Sant’Andrea è una località posta al confine meridionale del comune di Melendugno, costituita da una caletta che interrompe una lunga scogliera, tra Torre dell’Orso e Frassanito. Già nel nome, Torre Sant’Andrea presenta la sua duplice natura: luogo di culto prima e torre di avvistamento poi.

In questo porticciolo, sin dall’origine, esiste un sito rupestre, ben visibile anche in un’interessante carta topografica del 1850 che raffigura tutta la rada di Sant’Andrea.

All’inizio del Basso Medioevo risale una chiesa dedicata a Sant’Andrea, con molta probabilità di rito greco. Già in età normanna, però, nel XII secolo, il casale di Sant’Andrea venne affidato al monastero femminile benedettino di S. Giovanni Evangelista di Lecce. Questa donazione rientrava nel progetto dei Normanni di limitare lo strapotere del rito greco nel Salento, a favore di quello latino.

Il sito compare in un documento del 1344 come luogo di pesca, una vocazione che ha mantenuto fin ad oggi. La piccola chiesa era ancora presente nella seconda metà del Seicento, e si celebravano le messe per i pescatori del posto. Purtroppo oggi di questo luogo di culto non è rimasta nessuna evidenza.

La località di Sant’Andrea è sempre stata al confine tra il territorio otrantino e quello di Roca ed ancora oggi la marina è per metà del comune di Melendugno e per metà del comune di Otranto.

Inoltre, un antico stretto legame unisce Sant’Andrea a Borgagne, la più vicina località dell’entroterra: nella Chiesa Madre di Borgagne erano custodite le reliquie di S. Andrea, per esempio, e quando nel 1578 venne armata la torre di Sant’Andrea, fu il sindaco di Borgagne a farlo.

Infine, si deve sottolineare che sull’altra sponda dell’Adriatico, sulla costa albanese, vi è una caletta dal nome Shën Andreu (S. Andrea), alle spalle della quale si erge un promontorio con una chiesetta medievale omonima, a sostegno di una coincidenza toponomastica tra le marine di Melendugno e le baie del Karaburun (sull’argomento vedi Da Torre dell’Orso alla Baia dell’Orso: una rotta adriatica millenaria).

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